Sikh, una tessera del mosaico religioso in Italia

A Modena un convegno promosso dall’Unione Sikh Italia
L’incontro si è svolto il 30 ottobre, aperto da una tavola rotonda svolta presso l’aula Magna della Facoltà di giurisprudenza.
A introdurre i lavori, il prof. Vincenzo Pacillo che ha salutato i convenuti a nome dell’Ateneo modenese ed ha ricordato l’ impegno di tante istituzioni e associazioni a promuovere i diritti delle minoranze religiose.
Tema ripreso dal sindaco della città, Massimo Mezzetti, che ha espresso l’impegno della sua amministrazione a promuovere politiche di accoglienza e di dialogo interreligioso.
Coordinati da Ilaria Valenzi dell’Università Sapienza di Roma, successivamente sono intervenuti Paolo Naso, della stessa Università, e Maurizio Ambrosini dell’Università di Milano. Tutti gli interventi hanno preso spunto dal recente libro di Cristiana Cianitto, docente all’Università di Milano, intitolato “Minoranze e simboli religiosi. I sikh tra identità e cittadinanza” , Giappichelli 2025.  In conclusione è emerso il ritardo con cui la politica Italiana recepisce il valore culturale e sociale di questa presenza religiosa che, ad oggi, non gode del riconoscimento giuridico come comunità religiosa. “E’ un ritardo grave – ha commentato Ilaria Valenzi in conclusione – che non penalizza solo i sikh ma  anche molte altre comunità religiose. I sikh sono una realtà importante che contribuisce in misura rilevante alla nostra crescita economica e civile”.
Il pomeriggio è stato dedicato ai giovani della comunità che, dopo alcuni interventi di inquadramento, tra i quali quello di Bernadette Fraioli, ricercatrice presso la Sapienza, hanno condiviso storie ed esperienze legate alla loro identità sikh.
“E’ emersa una realtà eccezionalmente vivace – ha commentato in conclusione Paolo Naso – che dimostra la capacità di questi giovani di inserirsi nella società italiana salvaguardando la loro specifica identità. Sono giovani in genere  fortemente motivati a studiare e a lavorare, animati da valori importanti come la serietà e l’impegno per gli altri, che affondano la loro radice proprio nella specifica religiosità sikh. Sono insomma una grande risorsa per il paese che però fatica a riconoscerlo”.